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Strategie contro l'ansia

Siamo finalmente arrivati alle soluzioni!

Per gestire l’ansia, vengono suggeriti molti metodi, alcuni di più facile applicabilità, altri che necessitano di un impegno costante di pratica ed esercizio per ottenere dei risultati.

Questi metodi possono essere praticati sia nel caso in cui vorremmo vivere meglio le situazioni in cui ci ritroviamo a fare i conti con l’ansia “normale”, sia nel caso in cui la nostra ansia inizi ad essere un po’ troppo invadente e a modificare abitudini e situazioni che vorremmo affrontare con maggiore spensieratezza.



John Kabat-Zinn l’ha così definita: “porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”.

Per essere mindful quindi basta semplicemente osservare ciò che c’è, ciò si presenta e ciò che passa e va via nella nostra esperienza, senza tentare di controllare ciò che avviene e senza esprimere nessun giudizio (né approvando, né giudicando quell’esperienza).

Come abbiamo già detto qui infatti, più proviamo a scacciare un pensiero, più questo tornerà nella nostra mente come un boomerang.

La mindfulness agisce sull’ansia nel momento in cui, invece che provare a evitarla o a fuggire da essa, prestiamo attenzione a tutte le componenti che la determinano.

L’obiettivo diventa così sperimentare a pieno questa emozione con i suoi sintomi nella loro totalità, in modo da accrescere la consapevolezza sui nostri Pensieri Automatici Negativi (PAN) che la generano. Questo ci permette di capire quanto il nostro attaccamento a questi pensieri generi reazioni ansiose sempre più solidificate che nella realtà dei fatti rappresentano solo reazioni fisiche e psicologiche a delle minacce percepite.

Agire in maniera mindful e consapevole, ci porta così con il tempo a imparare a conoscere il legame PAN - Ansia e a non soccombere o reagire in maniera disfunzionale ad essa.




È una tecnica di rilassamento psicofisico che produce un cambiamento globale attraverso

modificazioni fisiologiche e psichiche che vanno oltre il semplice rilassamento.

È un training composto da una serie di esercizi che attraverso la focalizzazione su specifiche parti del corpo, generano una distensione psicologica. Tali esercizi si rivelano utili in molte situazioni ma, si rivelano un perfetto alleato nel momento in cui abbiamo bisogno di staccare la spina e liberarci dallo stress e dalle preoccupazioni della vita quotidiana che fanno scaturire stati ansiosi più o meno “normali”.

È un metodo composto da regole specifiche che per essere appreso ha bisogno di pratica e allenamento costanti per poter entrare in uno stato di attenzione passiva che ci consente di concentrarci sulla dimensione corporea tenendo all'esterno ansie e preoccupazioni.

Il training viene appreso attraverso un percorso (di gruppo o individuale) guidato dallo psicologo al termine del quale avremo acquisito le competenze necessarie per continuare a svolgere la pratica in autonomia.


PIANIFICAZIONE


Tutto parte da questa domanda: ha senso preoccuparci per qualcosa di cui non possiamo occuparci mentre siamo a lavoro, in palestra, a fare la spesa o a cena fuori con gli amici?

Rimuginare su una situazione non ci permetterà di trovare soluzioni efficaci, ma avrà come unico risultato quello di generare, mantenere e aggravare l’ansia. Ma cosa si intende con la parola rimuginio? Può essere definito come una forma di pensiero verbale astratto che si ripropone ciclicamente ed è composto per lo più da immagini relative a possibili scene ritenute come pericolose.

Per quanto possa apparire bizzarro, per circoscrivere tale comportamento, potrebbe essere utile imparare a ritagliarci un momento in cui poterci preoccupare o, nella migliore delle ipotesi, attivare un processo di problem solving che tenti di trovare soluzioni appropriate a un problema.

Ritagliarci un momento” significa identificare una precisa finestra di tempo all’interno della giornata in cui la nostra mente si dedicherà solamente a quel pensiero.

I benefici di questo metodo risiedono nel fatto che, invece che “spalmare” la nostra ansia lungo tutta la giornata, riusciremo a vivere il presente e le azioni che svolgiamo con più serenità, consapevoli del fatto che arriverà il momento in cui potremo dedicarci totalmente a quella preoccupazione che sembrava così insistente da non poter essere arginata.




Potrebbe essere l’illusione di poter o dover controllare le cose a portarci a sperimentare stati ansiosi spesso ingestibili.

Ci troviamo così a fare i conti con la sensazione di non riuscire a gestire molti aspetti della nostra vita e percepiamo che ciò avviene perché non abbiamo abbastanza tempo o perché siamo stressati.

E se invece il problema fosse che non riusciamo a gestire alcuni aspetti della vita perché non possiamo?

Nel momento in cui stiamo già agendo al massimo delle nostre energie e/o possibilità, prendere atto che quella condizione non può essere cambiata, ci aiuta a capire che ci sono delle cose che rimangono al di fuori dal nostro controllo.

Lasciar andare e accettare che non possiamo farci niente sembra così l’unica opzione che ci rimane; e non appena proviamo ecco che iniziamo a sentire un senso di leggerezza, liberandoci da responsabilità che non sono nostre.

Questo non significa che dobbiamo gettare la spugna o attribuire le cause al di fuori di noi, ma imparare a capire quali sono i nostri limiti nelle varie situazioni e accettarli in modo compassionevole imparando a dirci “per ora va bene così”.

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