Per praticare un’alimentazione mindful, consiglio tre semplici attenzioni che aiuteranno a predisporsi con più facilità alla pratica:
1. L’attenzione focalizzata sui cinque sensi: vista, olfatto, gusto, tatto e udito.
2. Non si potrà mangiare utilizzando il pilota automatico: avete presente quando vi ritrovate a mangiare un pacchetto di patatine e solo dopo un po’ vi accorgete di averlo finito? Quello è il pilota automatico!
3. Le prime volte che vi approcciate alla pratica iniziate con alimenti piccoli e “semplici” (ad esempio frutta secca, frutta disidratata o dei taralli).
Se non sapete come si svolge in modo pratico la mindful-eating trovate qui la pratica dell’uvetta con cui poter iniziare!
Ma veniamo a quello che realmente ci interessa:
PERCHÈ INIZIARE A MANGIARE CON CONSAPEVOLEZZA?
• Mangiare più lentamente: se dobbiamo concentrarci su tutti i sensi, il ritmo con cui mangiamo rallenta e quindi ci porta a mangiare meno.
• Mangiare meno: il senso di sazietà arriva al nostro cervello dopo circa 15 minuti da quando abbiamo iniziato il nostro pasto (già durante la masticazione vengono inviati segnali). Rallentando, ci troveremo così a introdurre meno cibo poiché aumenterà il senso di sazietà psicologica.
• Diminuire la voglia di mangiare fuori pasto: spesso questo senso di “fame mentale”, arriva perché, mentre il nostro stomaco è a posto, il nostro cervello non ha registrato al 100% l’esperienza di quel pasto e ci fa percepire di nuovo la necessità di mangiare.
• Permettere all'attenzione di concentrarsi sul cibo e non sulle emozioni: vi sarà capitato almeno una volta di mangiare in preda a un’emozione (tristezza, rabbia, noia…). Con questa modalità, proprio perché basata sul principio del “qui e ora”, si avrà una maggiore percezione di controllo sul cibo e si eviteranno episodi di emotional eating.
• Evitare le abbuffate: particolarmente utile nei periodi di forte stress in cui il cibo diventa una consolazione o durante i periodi di festa o le cerimonie in cui la perdita di controllo è dietro l’angolo.
• Prevenire sentimenti di colpa e vergogna spesso dovuti a un’iperalimentazione. Mangiando con consapevolezza, sarà più facile controllare l’introito calorico e aumentare il proprio senso di auto-efficacia e la propria autostima.
• Prendersi cura di sé: per coltivare giorno dopo giorno
Adesso starete pensando:
“Ma quando esco con gli amici non posso mica mangiare così ogni boccone! Io esco per divertirmi!”
o ancora
“E dove lo trovo tutto questo tempo per mangiare così attentamente? Nella vita di tutti i giorni non è assolutamente praticabile!”
Beh, non è del tutto vero.
Pensare di mangiare sempre prestando attenzione a ogni singolo boccone è certamente impensabile.
Possiamo però dedicare una parte dei nostri pasti a questa pratica.
Invece che concentrare quest’attenzione a ogni singolo boccone, potremmo infatti alternare momenti di convivialità o di “alimentazione veloce” a momenti di consapevolezza.
L’esperienza non sarà certamente la stessa avuta quando avete provato ad assaporare l’uvetta, sarà un’esperienza diversa, mediata dai normali ritmi giornalieri, ma sarà sicuramente meglio che mangiare inconsapevolmente tutto ciò che si trova a portata di mano.
Brava Ele! Dovremmo adottare un po' tutti questo approccio all'alimentazione partendo dal presupposto che è il primo passo per prenderci cura del nostro corpo (e, perchè no, anche della nostra testa!)