È definita come la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni, senza prevaricare né essere prevaricati.
Si tratta quindi di una modalità comunicativa flessibile e modulabile in base alle situazioni e alle persone con cui ci confrontiamo.
Il vantaggio principale dell’assertività è quello di consentire di esprimerci in modo più equo e rispettoso sia dell’altro che di noi stessi.
Oltre all’assertività, ci sono però altri due poli emotivamente opposti che determinano competenze comunicative sostanzialmente differenti:
PASSIVITÀ
È il modo che utilizziamo per:
• Evitare i conflitti e il giudizio degli altri;
• Ridurre l’ansia nel momento in cui non vogliamo esporre la nostra opinione o punto di vista;
• Rimandare le decisioni;
• Tentare di ottenere l’approvazione altrui;
• Neutralizzare il senso di colpa;
• Non rifiutare le richieste che ci vengono fatte;
• Scongiurare la possibilità di prendere decisioni.
Gli elementi cardine di questo polo sono l’incapacità di dire “No” nonché farci sperimentare l’idea secondo cui gli altri sono migliori di noi. Per questo motivo non riusciamo a difendere e sostenere i nostri diritti apparendo altamente influenzabili e/o condizionabili. Il risultato è quello di non riuscire ad esprimere i nostri bisogni, desideri, opinioni ed emozioni.
Tutti questi elementi ci fanno sperimentare grossi vantaggi a breve termine, determinando però conseguenze deleterie a lungo termine tra cui: insoddisfazione nelle relazioni, rabbia e frustrazione, sensazioni di squalifica verso sé stessi, perdita del senso di autoefficacia etc.
AGGRESSIVITÀ
In questo caso, il motivo per cui ci poniamo in questo polo è solo uno: averla vinta a tutti i costi.
Quando ci troviamo ad esprimerci in modo aggressivo, adottiamo una serie di comportamenti specifici:
• Imporci non dando spazio all’interlocutore per esprimersi;
• Non ammettere di aver sbagliato;
• Essere disinteressato all’altro (ai suoi bisogni, desideri, opinioni ed emozioni);
• Non rispettare l’altro;
• Porci in modo ostile e imprevedibile.
All’interno del polo aggressivo possiamo inoltre distinguere 3 tipi specifici di aggressività:
Aggressivo-Passivo: è un tipo di comunicazione silente. Rabbia, critiche e svalutazioni rimangono inespresse.
Passivo-Aggressivo: è caratterizzata da una comunicazione tendenzialmente passiva (soprattutto nei confronti di superiori e persone ritenute più forti), che sfocia in aggressività nei confronti delle persone che riteniamo più deboli.
Manipolativo: è uno stile comunicativo artificioso e incoerente. Ciò che diciamo non corrisponde realmente a ciò che sentiamo e pensiamo.
PERCHÉ ESSERE ASSERTIVI?
Dire sempre di SI agli altri, significa dire sempre di NO a noi stessi: assumere una mentalità assertiva, oltre che un comportamento, ci permette di legittimare i nostri no e di conseguenza imparare a gestire eventuali reazioni negative dell’interlocutore.
Essere assertivi non vuol dire essere egoisti ma riuscire ad avere più rispetto sia per sé che per gli altri: in fin dei conti se non impariamo a rispettarci noi per primi come possiamo pretendere il rispetto altrui?
Capire che in fondo possiamo agire solo su noi stessi e mai sul comportamento degli altri: nel momento in cui ci relazioniamo in maniera assertiva, diventiamo responsabili delle nostre parole e azioni, prendendo atto del fatto che ciò che viene inteso dall’interlocutore è “un suo problema”.
L’assertività non è la cura a tutti i mali: comunicare efficacemente o porre le domande nel modo adeguato non ci assicura di ricevere risposte altrettanto assertive o conformi alle nostre aspettative. Applicare questo stile, ci permetterà però di andare avanti senza rimpianti o rimorsi.
Poiché imparare a diventare assertivi necessita di pratica costante, vi lascio un file nella sezione Free download che potete stampare e avere sempre a portata di mano come promemoria.
Nel caso in cui invece vogliate massimizzare gli sforzi e approfondire meglio le strategie da adottare nei vari contesti, potete contattarmi per partecipare a un training intensivo!
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